Nell'articolo sono sfatati cinque tra i molti luoghi comuni sul "testing" di soluzioni "open source" tra cui la richiesta di abilità tecniche elevate per l'implementazione o che la scelta "open" sia guidata solo dalla sua maggiore economicità (gli acquisti di licenze software proprietari possono essere costosi e poco "flessibili" nel rispondere alle esigenze di ogni singola azienda).

Noi di eLabor, uno dei fondatori della Rete Italiana Open Source, crediamo fortemente nell'approccio "open" e nell'open source in generale sin dalla nostra nascita; abbiamo sviluppato nel corso degli anni numerosi software "taylorizzati" e adattati alle esigenze dei nostri clienti e rispondenti alle loro specifiche richieste con ottimi risultati.

A nostro avviso, l'open source fornisce un maggior ventaglio di possibilità; risulta più versatile e adattabile a situazioni e contesti diversi aziendali e non, rispetto a soluzioni "closed source", le quali spesso risultano troppo rigide nel rispondere alle necessità di imprese e PA.

 

Smartworking: come monitorare e gestire i sistemi IT da remoto

Nell'articolo, è presenta una guida per una corretta gestione e uso dei sistemi IT; per permettere a dipendenti e aziende di operare in sicurezza da casa con le VPN (Virtual Private Network) per un accesso sicuro alla rete aziendale.

Lo smartworking ha ostacolato il supporto a distanza e il monitoraggio del responsabile sulle attività dei dipendenti ma ha portato a una maggiore indipendenza degli stessi e una fiducia maggiore riposta dai responsabili in loro per il completamento delle mansioni affidate.

La eLabor si è fatta trovare pronta alla situazione creatasi con la chiusura forzata e lo spostamento di molte attività da remoto; abbiamo proseguito il nostro lavoro e completato le committenze dei clienti, grazie anche all'ausilio della tecnologie esistenti.

 

Questo anno, la conferenza annuale "LibrePlanet" della Free Software Foundation è avvenuta in modalità di videoconferenza, a causa del Coronavirus. I partecipanti hanno potuto porre domande agli organizzatori sulle novità del settore da remoto.

Gli strumenti utilizzati o la loro combinazione d'uso hanno reso piacevole e interattiva la videoconferenza. Tutte le tecnologie impiegate erano basate sul software "libero".

Fra tutti gli strumenti citati nell'articolo, vorremmo menzionare l'applicazione "Jitsi Meet", usata in una "videocall" dalla FSF nel 2016. Ciò che caratterizza Jitsi sono la flessibilità, la scalabilità, la gratuita e la facilità per la registrazione.

Noi di eLabor, essendo componente e fondatore della Rete Italiana Open Source, privilegiamo e consigliamo di utilizzare piattaforme con software libero e gratuite; conosciamo e utilizziamo la piattaforma Jitsi Meet da tempo ma ultimamente ne abbiamo apprezzato maggiormente le ottime specificità che possiede per il lavoro da remoto nella prosecuzione delle nostre attività.

Nell'articolo, l'autore spiega perchè pensare e agire "agile" possano adattarsi alle comunità e valori dell' open source e come ciò possa favorire la nascita di un modello che unisca questi due approcci.

Collaborazione, continuo miglioramento, distribuzione, riflessione sono alcuni degli aspetti che hanno in comune.

In una comunità open source, la creazione di valore è cruciale ed è elemento in comune con l'approccio agile; la base per un progetto in una comunità open source è la comunità stessa e l'apporto che ognuno può dare alla realizzazione finale di qualcosa a cui hanno contribuito tutti.

Noi di eLabor, essendo componente e fondatore della Rete Italiana Open Source nel lontano 2015, crediamo fortemente nel software open source e in un approccio "aperto" in cui ognuno contribuisce nella realizzazione di un progetto nuovo o il miglioramento di prodotti e soluzioni già esistenti e, come recita il nostro motto "impariamo lavorando", ci miglioriamo constantemente

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