Torniamo a parlare di Smart Working con alcuni dati che emergono dal "Instant Survey Lockdown", realizzato dal Gruppo Cegos nel maggio scorso con 250 partecipanti.

I risultati dimostrano come il lavoro agile ha cambiato sensibilmente abitudini ormai consolidate negli anni da collaboratori e responsabili delle organizzazioni; i nuovi approcci all'organizzazione aziendale e al rapporto collaboratori-responsabili emersi in questi mesi rimarranno verosimilmente anche nel lungo periodo.

Tra i tutti i risultati emersi dal sondaggio, vorremmo citarne alcuni e invitarvi a consultare gli altri nell'articolo alla fine di questa breve introduzione ad esso:

In questo estratto, è presente una guida su come applicare i principi della comunità mondiale dell' "open source" al mondo della scuola da cui gli insegnanti possono prendere ispirazione e applicare detti principi nelle classi.

All'interno dell'articolo, è presente un'introduzione agli strumenti tecnologici esistenti "open source" da usare con bambini e adolescenti nelle aule e al di fuori dell'ambito scolastico.

Tra i valori che, in linea di massima dovrebbero già far parte di ogni comunità scolastica, vogliamo citare la trasparenza delle regole, la collaborazione fra le parti e tra i componenti di un gruppo; in questo caso una classe, il senso di comunità che si può sviluppare con eventi in comune o la condivisione di esperienze tra insegnanti, genitori, studenti.

Ci sono varie possibilità riportate nell'articolo, vorremmo introdurne brevemente alcune:

a) Educazione e Istruzione: esistono varie iniziative che coniugano "open source" e uso responsabile dell'energia; esempio è la "Collective Open Source Hardware ".

b) Impresa: ci sono molti modi di fare impresa; nel pezzo sono introdotte alcune realtà di tutto il mondo che sono riuscite a coniugare l'open source e lo sviluppo di applicazioni e piattaforme con codice sorgente aperto con il fine di creare "community" dove poter aiutarsi l'un l'altro a capire come generare elettricità "pulita".

Lo Smart Working si manterrà dopo la pandemia?

In questo articolo è trattato un tema molto importante, impostosi nel dibattito pubblico negli scorsi mesi e che sarà al centro delle discussioni anche nei prossimi, stiamo parlando dello smart working.

I dati di un recente ricerca sul lavoro agile che ha visto coinvolti circa 4000 dipendenti della Pa, comparto al centro dell'attenzione di cittadini e mass media degli ultimi tempi, riportano che più del 90% dei lavoratori preferirebbe continuare da casa per la maggior parte delle giornate lavorative e una buona parte di essi ha anche ammesso di organizzare meglio il lavoro e la propria vita privata e personale con questa modalità.

In questo articolo sono presentati gli aspetti, che secondo l'autore, dovrebbero essere ricercati per avere un'alternativa valida open source a SharePoint e alcune soluzioni open source.

Per chi non lo conoscesse, "Microsoft SharePoint" è una piattaforma di collaborazione da remoto, ed è "standard used" per grandi catene, aziende e molti governi ma può creare alcuni problemi nell'uso e nell'implementazione per gli utenti semplici.

Esistono valide alternative open source a SharePoint sul mercato e disponibili anche online da scaricare e installare sui propri dispositivi. Nel pezzo ci sono cinque aspetti da tenere in considerazione se si vuole scegliere la piattaforma più adatta per le proprie necessità e disponibilità.

In questo articolo sono presentati alcuni consigli sulla scelta più adatta per un' impresa riguardo i framework di automazione dei testi open source.

Ma cosa sono i "framework di automazione dei testi"?

I framework di automazione dei testi possiamo definirli come un insieme di "best practice", strumenti comuni e librerie che supportano i "tester" di garanzia sulla qualità e li aiutano a valutare la funzionalità, la sicurezza, l'usabilità e l'accessibilità di più applicazioni mobile e sul web.

Molto spesso gli sviluppatori e i "tester" non hanno molto tempo, denaro, risorse per sviluppare nuovi "tools" e quindi si affidano ai già esistenti.

Da molti anni a questa parte, i nostri vicini d'Oltralpe stanno investendo ingenti somme sulla promozione e lo sviluppo di soluzioni che sfruttano il software libero e lo implementano nelle PA.

Questi investimenti hanno permesso alla Francia di affrancarsi, per la gran parte, dall'uso di software della grandi corporazioni notissime dell'informatica e dalla loro licenze.

Alcuni dati: nel 2018 il mercato francese informatico valeva 500000 posti di lavoro e 5 miliardi di valore aggiunto, solo nell'open source 4000 imprese con 50000 lavoratori altamente qualificati nel settore; l'ecosistema digitale francese ha sempre più favorito la nascita di nuove imprese e l'impiego di programmatori che possano rispondere efficacemente e rapidamente alle richieste della PA di tutto il Paese.

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